Rassegna Stampa — Andrea Atzori su Paradox, scrittura e cultura
Andrea Atzori ha scritto un approfondito articolo che, partendo da PARADOX, ARMI NARRATIVE SPERIMENTALI e una recensione di Ezio Amadini a commento del primo, sviluppa un ragionamento sulla scrittura e sulla cultura contemporanea. Sono estremamente felice che, per una volta, si vada oltre le considerazioni di carattere estetico (mi piace, non mi piace, talento, mancanza dello stesso, aderenza o ribellione al canone, etc.) e si argomenti e commenti sulle idee proposte in un testo o in un corpus letterario; dopotutto, sono il motivo stesso per cui questi scritti esistono. Come contributo alla discussione, pubblico anche per il download gratuito il saggio breve FORMA E VUOTO (citato da Andrea in più punti), che chiude ANS e ne tira le fila teoriche. Se vi occupate di letteratura a qualsiasi titolo, ogni commento-obiezione-riflessione è ben gradito. Ecco un estratto dell'articolo:
Spiga sta in fondo scoprendo l’acqua calda: “la morte dell’autore”, Roland Barthes, Foucault. Queste profezie però, con la capacità di computazione delle moderne macchine e dell’archivio infinito che è il web, smettono di essere speculazione letteraria e diventano realtà. È perciò straordinariamente ironico, e invero triste, che un autore che predica (e applica con rigore) una poetica dell’impersonalità, che ha capito che non vi sono più né Autori né Letteratura, ma soltanto informazione e rielaborazione, venga stroncato per il presunto ego del citazionismo. È il contrario: l’ego risiede nel non citare. L’Accademia l’ha capito da quando è sorta. La fiction perpetra un’efferata bugia, la sfrutta e la quota in borsa. E ci piace così.