Spazio al partito dei divertentisti
L’origine del Golpe, nome che, nella pratica, ormai, designa sia le serate che l’apparato organizzativo, risale a due anni fa. «Ero reduce da un’esperienza spagnola, in cui sono venuto a contatto con forme d’intrattenimento ancora inedite in Sardegna, come ad esempio i Nasty Mondays — racconta Liori — Io, Diablo e Jimmy avremmo dovuto organizzare una festa natalizia all’ “FBI”, i cui protagonisti sarebbero stati i Sikitikis. Decidemmo di proporre qualcosa di inusuale: stampammo 400 occhiali 3D e li distribuimmo al pubblico, perché le grafiche del CD erano tridimensionali. Dopo aver visto una marea di ragazzi che ballavano con indosso gli occhialetti, l’ “FBI” si convinse che avremmo potuto offrire molto di più: operazione che si concretizzò nel Golpe, la disco antidisco, la quale da lì mosse i primi passi, fino ad arrivare alla sua forma estiva che si tiene al Blanco».
Nella sua breve storia, il Golpe si è evoluto fino a divenire una sorta di programma culturale: non contenti di offrire un intrattenimento innovativo per la realtà sarda, che spazia tra tutti i generi musicali ed è spesso condito da iniziative goliardiche, i tre organizzatori hanno intrapreso una strada ancor più ambiziosa. «Vogliamo stimolare la scena musicale, facendo confluire diversi tipi di pubblico, di norma tra loro incomunicanti, ed esporli alle loro reciproche idee e suggestioni. Per cui, nel Golpe, non è strano che skater, surfer, punk e ragazzi ben vestiti si divertano assieme e si contagino a vicenda. Facciamo il possibile per dare visibilità a pittori, videomaker ed altre forme d’arte, di solito, escluse da questo tipo d’iniziative. Uno spin-off del Golpe, in questo senso, è l’Idioteque: una serie di eventi pomeridiani in cui la musica è accompagnata alla pittura dal vivo e la videoarte. In questo modo, anche i ragazzi molto giovani, che non possono normalmente accedere ai concerti per la loro tarda ora, possono fruire ed apprezzare la musica dal vivo».
Il Golpe, per sensibilizzare alla tipologia del concerto coloro che, per formazione, l’hanno sempre snobbata, ha iniziato a somministrare al suo pubblico dei live a sorpresa. Per cui, nel mezzo di una serata comune, artisti come Salmo o Kaiser hanno preso il controllo della scena e si sono esibiti. Data la sua vena goliardica, il Golpe ha anche “creato” star dal nulla, inventando personaggi ed icone sulla vena del momento, per cui un nero la cui origine è cagliaritana al 100 per cento, è stato presentato come un “rapper di Brooklyn” oppure una statuetta raffigurante un pastore scozzese (l’animale, non il villico nordico) è divenuta l’idolo pagano del Golpe, il dottor Cane. «Abbiamo 8mila contatti su Facebook — conclude dice Liori — e li usiamo per informare la nostra comunità su eventi sportivi (soprattutto di tavola, come skate, wakeboard e surf, ma anche paracadutismo) e d’intrattenimento. Quando possibile, ci piace far sì che i ragazzi scoprano che esiste un altro mondo, oltre a quello del muretto. Con il tempo, hanno imparato a sentire le nostre feste come loro feste. Le difendono ed emarginano gli arroganti o i violenti. A volte, offriamo skate o altri premi a chi ci porta la sua pagella. Il Golpe è una cosa di tutti.