9
Ago
2016

Teorema – Pokèmon GO

pokemon-go

È usci­to TEOREMA #10. Que­sto mese, ho scrit­to Poké­mon GO – Il mana nel­la socie­tà del­lo spet­ta­co­lo. Ecco l'incipit.


Se segui­te alcu­ni samiz­dat incen­tra­ti su eso­ti­che for­me di intrat­te­ni­men­to elet­tro­ni­co, vi sarà capi­ta­to di sco­va­re, sepol­ta tra le pagi­ne, la noti­zia dell’uscita di Poké­mon GO. Si voci­fe­ra che il video­ga­me abbia riscos­so un cer­to suc­ces­so. Tut­ta­via, agli occhi di mol­ti gamer, Poké­mon GO non pre­sen­ta gran­di inno­va­zio­ni o carat­te­ri­sti­che amma­lian­ti: si trat­ta dell’ennesima ite­ra­zio­ne – per di più spo­glia­ta di ogni com­ples­si­tà – dell’RPG stra­te­gi­co a tur­ni usci­to nel 1996, con l’aggiunta di alcu­ni ele­men­ti di real­tà aumen­ta­ta, già visti altro­ve. Il game­play è ripe­ti­ti­vo, la gra­fi­ca è doz­zi­na­le, i bug abbon­da­no, i ser­ver cra­sha­no in con­ti­nua­zio­ne e la sce­neg­gia­tu­ra potreb­be esse­re sta­ta scrit­ta su un faz­zo­let­to di car­ta in piz­ze­ria. Eppu­re, come spes­so acca­de, Poké­mon GO è dive­nu­to un ele­men­to scot­tan­te di discor­so pub­bli­co, ispi­ra­to­re di risme d’articoli, non per il suo con­te­nu­to, ma per la sua stes­sa celebrità.


(con­ti­nua qui…)

Aggior­na­men­to 15:47 – Il pez­zo è sta­to ripre­so da Mega­chip.