FASCISTI DA YUGGOTH
In questa meravigliosa e bizzarra antologia, FASCISTI DA YUGGOTH, trovate il mio pezzo tragicomico IL SANGUE NERO DELLA TERRA, che esplora il sabotaggio da parte della Resistenza di un impianto petrolifero fascista nella Depressione del Qattara, detta "I giardini del Diavolo", tra Libia ed Egitto. I fascisti, pregni dal vigore e dall'entusiasmo della giovinezza, scelsero di scavare il pozzo direttamente dentro una divinità cthulhoide. Andrà tutto benissimo. Ecco l'incipit del pezzo:
L’oleodotto Balbio è una lunga, storta vena che pompa il sangue nero della terra dalle colonie fino al cuore dell’Impero. Dopo quindici secoli, la gloria di Roma fu ricostituita; il popolo italiano la ripristinò con il sacrificio, la fecondò con il lavoro e la difese con le armi, ma è il petrolio a costituirne il sistema circolatorio. L’oleodotto collega Marsala ad Al Huwariah per poi correre lungo la costa tunisina e libica, fino alla depressione di Qattara in Egitto, dove sorge il Castro Africano. Grazie all’ingegno fascista, l’AGIP costruì il pozzo petrolifero alla fine dei Trenta, quando i legionari sentirono forte risuonare nel cuore le parole che ogni parrocchia romana e cattolica dedicava loro al meriggio: «A te, o Dio, consegnamo la nostra patria, che laggiù combatte una guerra giusta e santa». Se Dio fu la guida, il generale Graziani fu di certo la mano. Uomo di scienza, scelse di usare le più avanzate tecnologie per eradicare i parassiti da quelle terre desolate: il gas all’iprite, instrumentum regni amato e terribile dell’Impero.