23
Mar
2015

Cose Preziose #1 — Pre-Noir & Sbirri Duri

 

La rubri­ca gemel­la di Cose Pre­zio­se è Schrei­ber Post.

 

Inau­gu­ro que­sta bre­ve rubri­ca quin­di­ci­na­le per rac­con­tar­ti cosa bol­le in pen­to­la nei labo­ra­to­ri di Kar­ta Edi­zio­ni e Rot­fu­chs, le due case edi­tri­ci "paral­le­le" di cui sono dive­nu­to, negli scor­si mesi, Diret­to­re Edi­to­ria­le e Signo­re del­la Dan­za. Men­tre la secon­da azien­da è in fase di pre-lan­cio ed è anco­ra coper­ta dal segre­to mili­ta­re, la pri­ma è appe­na rie­mer­sa dal reboot: tor­na in azio­ne, rin­no­va­ta e rige­ne­ra­ta. Pri­ma di comin­cia­re a par­la­re del­le novi­tà, un chia­ri­men­to: ho inti­to­la­to que­sta rubri­ca Cose Pre­zio­se come tri­bu­to all'immor­ta­le bra­no di Kaos One e Fri­tz­Da­Cat (ah, sì, poi c'è anche un roman­zo scrit­to da un tale). L'ho scel­to per­ché, meglio di altri, quel pez­zo descri­ve la dedi­zio­ne che tut­ti noi, impe­gna­ti a vario tito­lo nell'editoria, tri­bu­tia­mo alla nostra arte di rife­ri­men­to. Con­clu­si i pre­am­bo­li, par­lia­mo di robe deliziose.

In que­sti gior­ni, abbia­mo pub­bli­ca­to l'e‑book de L'assassinio del vico­lo del­la Luna di Giu­lio Pic­ci­ni (A.K.A. Jar­ro). È il pri­mo volu­me del­la tetra­lo­gia del Com­mis­sa­rio Lucer­to­lo, una serie di libri scrit­ti tra il 1883 e il 1884. Imma­gi­no la tua rea­zio­ne: «Che noia, chi è 'sto Jar­ro? È mor­to da 100 anni, lascia­lo ripo­sa­re in pace». No, esse­re uma­no, non lo lascio ripo­sa­re in pace. Lascia che ti spieghi.
In sin­te­si, Jar­ro è il James Ell­roy dell'Ottocento ita­lia­no, o alme­no lo è in que­sta tetra­lo­gia. Il ciclo di Lucer­to­lo è un pro­to-noir ful­mi­nan­te, ambien­ta­to nel­la livi­da dit­ta­tu­ra del Gran­du­ca­to di Tosca­na. Le vicen­de di cui è com­po­sto — tra sbir­ri cor­rot­ti, pro­sti­tu­te, ari­sto­cra­ti­ci rapa­ci, ban­di­ti sen­za nul­la da per­de­re, bor­ghe­sia cru­de­le — sono stu­pe­fa­cen­ti per la loro varie­tà. Il ciclo è sta­to scrit­to in un epo­ca in cui il gial­lo, il noir, il legal thril­ler e tan­ti altri sot­to­ge­ne­ri non si era­no anco­ra con­den­sa­ti e sepa­ra­ti, per cui li con­tie­ne tut­ti. Lo sti­le di scrit­tu­ra è asciut­to, eppu­re stra­na­men­te spe­ri­men­ta­le: con­tie­ne tut­ti gli scan­na­men­ti e gli inse­gui­men­ti che ti aspet­te­re­sti, ma anche bra­ni strap­pa­ti di viva for­za dai docu­men­ti sto­ri­ci, da car­te pro­ces­sua­li, dall'italiano nazio­na­le, da quel­lo dia­let­ta­le. È, in sin­te­si, un esem­pio di con­ta­mi­na­zio­ne, di roman­zo ibri­do. È un ante­na­to degli UNO, gli Ogget­ti Nar­ra­ti­vi non-Iden­ti­fi­ca­ti teo­riz­za­ti dai Wu Ming. Dopo aver let­to il pri­mo volu­me, sem­pli­ce­men­te non riu­sci­vo a cre­de­re che fos­se sta­to scrit­to un seco­lo pri­ma del­la mia nasci­ta. Inol­tre, una par­te cru­cia­le del fasci­no di que­sti roman­zi è il suo pro­ta­go­ni­sta (seb­be­ne il cast cora­le del­la sto­ria con­ti doz­zi­ne di deu­te­ra­go­ni­sti): Lucer­to­lo. È uno SBIRRO BASTARDO, che agi­sce secon­do diret­ti­ve così poli­ti­ca­men­te scor­ret­te da risul­ta­re incon­ce­pi­bi­li nel­la nar­ra­ti­va moder­na. È lui a con­fe­ri­re par­te degli echi noir al rac­con­to, insie­me agli intrec­ci e i tra­di­men­ti dei dan­na­ti del­la Ter­ra che popo­la­no una Firen­ze deca­du­ta, vio­len­ta e perduta.

Ho dato una ripu­li­ta al testo, ten­tan­do di con­for­mar­lo ad un lin­guag­gio quan­to più moder­no pos­si­bi­le, pur sen­za tra­di­re lo sti­le ori­gi­na­le: voglia­mo che i let­to­ri pos­sa­no lasciar­si tra­sci­na­re dal­la sto­ria, non che sia­no distrat­ti in con­ti­nua­zio­ne da voca­bo­li obso­le­ti o una pun­teg­gia­tu­ra arcai­ca. Il pri­mo volu­me è dispo­ni­bi­le in tut­ti gli sto­re o sul sito Kar­ta Edi­zio­ni. Gli altri tre lo segui­ran­no a bre­ve, insie­me a un libro "bonus" di Jar­ro. Una vol­ta com­ple­ta­ta la serie, pub­bli­che­re­mo anche un Omni­bus che con­tie­ne tut­ti e cin­que i libri, in una gigan­te­sca saga epi­ca che fareb­be inu­mi­di­re il ciglio a Ray­mond Chandler.