14
Feb
2016

Intervista per Cagliari Art Magazine

Caglia­ri Art Maga­zi­ne mi ha inter­vi­sta­to. Ecco qui in estrat­to del testo.


I tuoi rac­con­ti evo­ca­no spes­so imma­gi­ni cru­de e pro­fon­da­men­te inquie­tan­ti, qua­li auto­ri ti han­no influen­za­to maggiormente?
È sem­pre peri­co­lo­so chie­de­re a un auto­re qua­li sia­no le sue fon­ti, per­ché spes­so la rispo­sta è: «Ti con­si­glio di leg­ge­re que­sti! [segue lista di 400 nomi]». Per mise­ri­cor­dia ver­so le tue pupil­le, cite­rò sol­tan­to War­ren Ellis, Robert Anton Wil­son, James Ell­roy e Wil­liam Bur­rou­ghs. Li con­si­de­ro un teso­ro sti­li­sti­co da sac­cheg­gia­re sen­za pie­tà, pudo­re o digni­tà. Per quan­to riguar­da l’inquadramento filo­so­fi­co dei miei libri, cre­do che le influen­ze più impor­tan­ti sia­no sta­te l’opera omnia di Love­craft, di Nie­tzsche, The con­spi­ra­cy again­st the human race di Tho­mas Ligot­ti e The gno­stic bible di Wil­lis Barn­sto­ne e Mar­vin Meyer. Mi stu­pi­sce che mol­ti let­to­ri tro­vi­no “inquie­tan­ti” i miei scrit­ti: io li con­si­de­ro nar­ra­ti­va leg­ge­ra, di gene­re, essen­zial­men­te mira­ta all’intrattenimento. Se vuoi qual­co­sa di sini­stro, guar­da il tele­gior­na­le dell’ora di pranzo.