Rassegna Stampa – La giornata di uno scrittore su Caponata Meccanica
Caponata Meccanica mi ha chiesto di descrivere la mia giornata da scrittore. Ho risposto in maniera lievemente eccentrica (per una risposta noiosa e banale, leggi questo). Ecco l'incipit.
Così, hai scelto di contemplare e venerare in via rituale un’entità inorganica: vasta, indifferente, inconcepibile, si agita in un piano altro rispetto alla realtà materiale fin da quando la civiltà dei sapiens era nella culla. Ha avuto molti nomi in diverse epoche (di cui il più recente è “Letteratura”), ma noi ci riferiremmo ad essa con un titolo che meglio ne descrive le proprietà: la Grande Bestia. Analizzeremo la pratica rituale sia nel suo aspetto contingente e quotidiano che nelle mutazioni epigenetiche da essa prodotte nel lungo termine. La decennale ricerca dell’oscura gnosi – promessa dalla Grande Bestia ad animi fragili, innocenti e sognatori – occupa le vite di legioni, spesso avviluppate in ragnatele composte di linguaggio in giovane età. Una volta dentro, non c’è strada verso casa. Questa è l’acqua e questo è il pozzo; bevete appieno e discendete, perché la Bestia è il bianco degli occhi e il buio all’interno.