4
Nov
2014

Terza parte dello special PQEditor

Ter­za ed ulti­ma par­te del­lo spe­cial di PQE­di­tor, con­dot­to da Ivan Garo­fa­lo. Ecco un estratto:

CI PARLI DELLA SUA FORMAZIONE
La for­ma­zio­ne di uno scrit­to­re con­si­ste in un muc­chio straor­di­na­ria­men­te alto di libri, spe­cial­men­te se toc­ca­no argo­men­ti e sen­si­bi­li­tà ete­ro­ge­nee. Tro­vo sem­pre buf­fo e tri­ste quan­do uno scrit­to­re mi dice: «Ah, io non leg­go mol­to» oppu­re, anco­ra peg­gio, «Non ho tem­po per leg­ge­re». Cer­to che ce l’hai. Smet­ti di dor­mi­re. È meno importante.
Non ho mai fat­to gran­di distin­zio­ni tra let­te­ra­tu­ra “alta” e “bas­sa”: ho scrit­to il mio pri­mo roman­zo (incom­piu­to) a 14 anni, cen­tot­tan­ta­tre pagi­ne di fan­ta­sy basa­to su Così par­lò Zara­thu­stra Ber­serk. Da lì, ho con­ti­nua­to a pro­dur­re mol­to mate­ria­le, soprat­tut­to sto­rie bre­vi. I miei testi gio­va­ni­li ammon­ta­no ad tota­le di un milio­ne di carat­te­ri. La pra­ti­ca è essen­zia­le. Per mol­ti, la scrit­tu­ra rap­pre­sen­ta una mera espres­sio­ne di se stes­si. Io rifiu­to que­sta con­ce­zio­ne, per­ché non mi impor­ta affat­to esplo­ra­re l’espressività di chic­ches­sia o i suoi inti­mi pen­sie­ri. La scrit­tu­ra è più simi­le alla costru­zio­ne di un edi­fi­cio: si eri­ge un soli­do spa­zio, este­ti­ca­men­te gra­de­vo­le, in cui il pros­si­mo può vive­re per un cer­to perio­do e, se vuo­le, trar­ne sug­ge­stio­ni o idee.
QUALE PERSONAGGIO DELLA LETTERATURA INTERNAZIONALE AMA MAGGIORMENTE E PERCHE’
Apprez­zo mol­to Har­lan Elli­son: è un vec­chiet­to ribel­le e testar­do ed irri­ta­bi­le che ha pro­dot­to ton­nel­la­te di let­te­ra­tu­ra d’altissimo livel­lo, un capo­la­vo­ro del video­ga­me (I Have No Mouth And I Must Scream), mol­ti epi­so­di di serial TV ed ha, in gene­ra­le, usa­to la paro­la in ogni sua pos­si­bi­le for­ma. Elli­son è quel gene­re di ico­no­cla­sta chias­so­so e scor­bu­ti­co che, non solo osa por­re doman­de scot­tan­ti, ma non ha pau­ra di alie­nar­si la sim­pa­tia del pros­si­mo. C’è una purez­za fol­le in que­sto; tro­vo il suo atteg­gia­men­to da cane paz­zo mol­to digni­to­so ed appro­pria­to. Elli­son ha anche lot­ta­to per i dirit­ti degli scrit­to­ri e dei lavo­ra­to­ri, vin­cen­do mol­te ed impor­tan­ti bat­ta­glie. Una figu­ra ana­lo­ga potreb­be esse­re quel­la di Danie­le Lut­taz­zi; tut­ta­via, Elli­son vin­ce per il rispet­to che si deve ad un ottan­ten­ne capa­ce di pre­ser­va­re que­sto atteggiamento.

Leg­gi il testo inte­gra­le a que­sto link.