18
Lug
2011

Divini Disegni

 (Un illu­stra­zio­ne di Ange­lo Mon­ne, dal suo sito)

Que­sto arti­co­lo è sta­to pub­bli­ca­to su Sar­de­gna 24 il 13/07/11, con il tito­lo "Divi­ni Disegni"


Dopo cir­ca 700 anni dal­la sua com­po­si­zio­ne, la Divi­na Com­me­dia con­ti­nua a muta­re ed evol­ver­si nel­le for­me più dispa­ra­te, seguen­do il rit­mo fre­ne­ti­co del­lo svi­lup­po cul­tu­ra­le ita­lia­no come una com­pa­gna di viag­gio (o, a vol­te, una lun­ga ombra). Negli ulti­mi anni l’abbiamo vista sgor­ga­re dal­le lab­bra di comi­ci come Beni­gni, da quel­le di let­to­ri eru­di­ti come Ser­mon­ti, oppu­re immor­ta­la­ta in sva­ria­te tra­spo­si­zio­ni a fumet­ti (spes­so irri­ve­ren­ti, com’è giu­sto che sia). E’ un testo che non ha mai ces­sa­to di dia­lo­ga­re con la nostra cul­tu­ra e con­ti­nua a resi­ste­re, al con­tra­rio di mol­ti altri clas­si­ci del­la let­te­ra­tu­ra ita­lia­na, al defi­ni­ti­vo accan­to­na­men­to nel nostro atti­co cul­tu­ra­le col­let­ti­vo, in cui può gia­ce­re per sem­pre, col­ma di ono­ri e di pol­ve­re. Al con­tra­rio, la Com­me­dia è tra noi. Uno degli ulti­mi arti­sti ad esser­si misu­ra­to con essa è Ange­lo Mon­ne, un illu­stra­to­re e gra­fi­co di Dor­ga­li che, con la sua arte, ha dimo­stra­to di esse­re una del­le pun­te di dia­man­te dell’illustrazione iso­la­na. Nono­stan­te il suo pur pre­ge­vo­le cur­ri­cu­lum, tra cui una plu­rien­na­le col­la­bo­ra­zio­ne con la rivi­sta Inter­na­zio­na­le, affron­ta­re i ver­si di Dan­te è un’impresa da peso mas­si­mo per qua­lun­que arti­sta. Con­tat­ta­to dal­la casa edi­tri­ce Zani­chel­li per par­te­ci­pa­re alla rea­liz­za­zio­ne di una Divi­na Com­me­dia mul­ti­me­dia­le, ha con­tri­bui­to al pro­get­to con l’impressionante cifra di 320 illu­stra­zio­ni, che com­men­ta­no le 988 pagi­ne del volu­me. Que­sta nuo­va ver­sio­ne dell’opera dan­te­sca, desti­na­ta ai licei, è accom­pa­gna­ta da un audio­li­bro reci­ta­to dall’attore Iva­no Mare­scot­ti e da un ric­chis­si­mo DVD in cui le paro­le del poe­ta pos­so­no amal­ga­mar­si ed esse­re ampli­fi­ca­te da stru­men­ti didat­ti­ci all’avanguardia. Il volu­me è sta­to pre­sen­ta­to in ante­pri­ma nel Salo­ne dei Cin­que­cen­to di Palaz­zo Vec­chio a Firen­ze, a mar­zo, in una per­for­man­ce pub­bli­ca in cui i cura­to­ri, Ric­car­do Bru­sca­gli e Glo­ria Giu­di­zi, han­no potu­to illu­strar­ne le carat­te­ri­sti­che insie­me agli arti­sti che han­no col­la­bo­ra­to alla sua rea­liz­za­zio­ne. Sia in que­sta che in suc­ces­si­ve pre­sen­ta­zio­ni dell’opera, Ange­lo Mon­ne ha avu­to la curio­sa oppor­tu­ni­tà di poter dise­gna­re “dal vivo” i ver­si di Dan­te reci­ta­ti da Mare­scot­ti, for­nen­do uno spet­ta­co­lo audio­vi­si­vo inu­sua­le per un rea­ding del Som­mo Poe­ta. Pro­prio per que­sto approc­cio inno­va­ti­vo alla mate­ria, la nuo­va Com­me­dia ha riscos­so un note­vo­le suc­ces­so nel­le scuo­le e ver­rà ripro­po­sta alla fine del 2011 in un cofa­net­to, distri­bui­to nel­le libre­rie per il gran­de pubblico.
Per illu­stra­re un volu­me così den­so e com­ples­so, Ange­lo Mon­ne ha lavo­ra­to per un anno e tre mesi, ponen­do­si gli stes­si inter­ro­ga­ti­vi che han­no afflit­to legio­ni di arti­sti pri­ma di lui, tra i qua­li gli inar­ri­va­bi­li Doré e Dalì. Ed è sicu­ro che una così pesan­te ere­di­tà ha com­pli­ca­to non poco il suo lavo­ro. “Per cer­ti ver­si è sta­ta un osta­co­lo. Ho com­piu­to este­se ricer­che sul­la sto­ria del­la rap­pre­sen­ta­zio­ne del­la Com­me­dia” con­fer­ma l’artista “ma ho pre­sto capi­to che avrei dovu­to fare tabu­la rasa di que­sto baga­glio. Il volu­me è desti­na­to ad un pub­bli­co di ragaz­zi, per cui ho dovu­to rein­ven­tar­mi da zero uno sti­le appro­pria­to. Ho deci­so di sta­re addos­so al testo il più pos­si­bi­le: in un cer­to sen­so, ho cer­ca­to di ‘fumet­ta­re’ la sto­ria”. Que­sto approc­cio ha incon­tra­to il favo­re dei cura­to­ri del volu­me i qua­li, man mano che la serie di tavo­le pren­de­va for­ma, han­no avu­to un ruo­lo più atti­vo nell’ideazione del­le stes­se, dibat­ten­do con l’artista del­le pos­si­bi­li­tà e del­le for­me nar­ra­ti­ve più adatte.
“Que­sto con­tat­to con­ti­nuo mi ha dato mol­ta sod­di­sfa­zio­ne, per­ché mi ha per­mes­so in alcu­ni casi di aggiu­sta­re il tiro riguar­do a cer­ti nodi com­ples­si del­la sto­ria.” dice Mon­ne “In par­ti­co­la­re, ho un debi­to di rico­no­scen­za nei con­fron­ti di Simo­na Ber­to­li, la gra­fi­ca che ha impa­gi­na­to il libro. Mi ha aiu­ta­to a gesti­re al meglio l’economia del­la pagi­na con i suoi pre­zio­si sug­ge­ri­men­ti. Spes­so il let­to­re non con­si­de­ra il lato pura­men­te edi­to­ria­le e ‘arti­gia­na­le’ di un ope­ra­zio­ne di que­sto tipo. Le tavo­le sono tut­te rea­liz­za­te con i pen­nel­li e gli inchio­stri del­la tra­di­zio­ne cal­li­gra­fi­ca cine­se, una mia anti­ca passione”.
Dise­gna­te con uno sti­le raf­fi­na­to, essen­zia­le, che allu­de nel con­tem­po all’antica scrit­tu­ra orien­ta­le e a solu­zio­ni gra­fi­che dell'era digi­ta­le, le illu­stra­zio­ni del­la nuo­va Divi­na Com­me­dia edi­ta da Zani­chel­li, ci ricor­da­no che l’arte può esse­re eter­na, o può dar­ne l’illusione. Ed è per que­sto che si coniu­ga alla per­fe­zio­ne con i ver­si di Dan­te. Per­ché, come scri­ve­va un altro gran­de, Sha­ke­spea­re: “fin­ché gli uomi­ni avran­no un respi­ro o occhi per vede­re, que­sti ver­si vivran­no e ti daran­no vita”.