29
Set
2011

Eroi per gioco

Que­sto arti­co­lo è sta­to pub­bli­ca­to su Sar­de­gna 24 del 26/09/11

«Il para­dos­so è que­sto: i gio­chi di ruo­lo dal vivo non sono un gio­co» dice Simo­ne Masa­la, sto­ri­co ope­ra­to­re cul­tu­ra­le del set­to­re. In effet­ti, que­ste espe­rien­ze ludico/artistiche sono spes­so frain­te­se per­ché le si defi­ni­sce con paro­le che intral­cia­no la com­pren­sio­ne del feno­me­no. «All’estero li si defi­ni­sce LARP: Live-Action Role Play­ing (Inter­pre­ta­zio­ne di un ruo­lo dal vivo) — pro­se­gue Masa­la — in que­ste paro­le, la paro­la “gio­co” non com­pa­re. Que­sto pro­ble­ma seman­ti­co fa sì che i LARP sia­no approc­cia­ti, in Ita­lia, da un pub­bli­co pro­ve­nien­te soprat­tut­to dai video­ga­me, che si aspet­ta, appun­to di “gio­ca­re”, men­tre l’enfasi dovreb­be esse­re posta sull’aspetto crea­ti­vo e tea­tra­le. Allo stes­so modo, gli adul­ti incap­pa­no nel­lo stes­so erro­re e li con­si­de­ra­no atti­vi­tà infan­ti­li». Pri­ma di pro­ce­de­re, è meglio descri­ve­re que­sto feno­me­no. I LARP sono serie di even­ti in cui deci­ne di per­so­ne (e a vol­te miglia­ia) si incon­tra­no in loca­tion sug­ge­sti­ve e, seguen­do un cano­vac­cio, dan­no vita a sto­rie reci­ta­te in improv­vi­sa­zio­ne. Per­ché que­sto avven­ga, devo­no segui­re uno scar­no nume­ro di rego­le ed appro­fon­di­re il pro­prio per­so­nag­gio (scri­ven­do­ne il pas­sa­to, costruen­do­ne l’aspetto ed esa­mi­nan­do­ne la psi­co­lo­gia), in modo da poter reci­ta­re con efficacia.
Dice Fabio Atto­li, orga­niz­za­to­re di LARP: «E’ una sor­ta di tea­tro spe­ri­men­ta­le: più lo si affron­ta come fareb­be un atto­re, più ci si diver­te». I regi­sti di que­ste sto­rie sono gli orga­niz­za­to­ri stes­si: cura­no il pro­gre­di­re del­la tra­ma, diri­go­no le com­par­se e pre­pa­ra­no le sfi­de, le loca­tion, le colon­ne sono­re e gli effet­ti spe­cia­li. Orga­niz­za­ti a sca­den­ze fis­se, que­sti even­ti (altri­men­ti det­ti live o GRV) for­ma­no del­le cate­ne nar­ra­ti­ve che pos­so­no dura­re anni ed affre­sca­re inte­re saghe epi­che, spes­so ispi­ra­te al fan­ta­sy di Tol­kien (ma non solo). La Sar­de­gna è sta­ta atti­va in que­sto set­to­re fin dal­la fine degli anni ’90. Le pri­me asso­cia­zio­ni “auto­di­dat­te”, com­po­ste da gio­ca­to­ri di ruo­lo da tavo­lo (il cui prin­ci­pio è simi­le, ma in cui tut­to avvie­ne attra­ver­so le paro­le, nel chiu­so di una stan­za), ad occu­par­si dei live sono nate a Por­to Tor­res e Caglia­ri. Quin­di, da grup­pi come La Por­ta d’Argento o la Gil­da di Kara­lis, sono nate enti­tà spe­cia­liz­za­te come GRVK (2002) e Mon­di Sospe­si (2005). La pri­ma, ric­ca di ben 60 live, ha con­tri­bui­to a for­ma­re gene­ra­zio­ni di dedi­ti al LARP che poi han­no per­cor­so stra­de nar­ra­ti­ve diver­se, che esu­la­no dal fan­ta­sy. «Ora il pano­ra­ma ludi­co si è dif­fe­ren­zia­to — spie­ga Simo­ne Masa­la di GRVK, — c’è chi si occu­pa di hor­ror, chi di steam­punk e via dicendo.Spero che le asso­cia­zio­ni rie­sca­no ad impa­ra­re l’una dall’altra e cre­sce­re sem­pre di più.» Il pri­mo live da lui orga­niz­za­to, nel par­co di Mon­te­cla­ro, ha atti­ra­to 142 gio­ca­to­ri, ed il nume­ro è in costan­te cre­sci­ta. «Oltre alla nostra atti­vi­tà cul­tu­ra­le, — dice Fabio Atto­li di Mon­di Sospe­si — sia­mo sta­ti favo­ri­ti anche dall’imporsi nell’immaginario col­let­ti­vo di film come “Har­ry Pot­ter” o “Il Signo­re degli Anel­li”, che han­no in un cer­to sen­so sdo­ga­na­to il fan­ta­sy come gene­re per adul­ti. Inol­tre, nono­stan­te le gran­di cit­tà riman­ga­no il luo­go prin­ci­pa­le da cui par­to­no i vari live, i gio­ca­to­ri sono ovun­que.» E, con il tem­po, anche i LARP si sono evo­lu­ti: «Pri­ma si ten­de­va al gio­co puro e sem­pli­ce: ora si è più esi­gen­ti. Si vuo­le più sto­ria e meno bat­ta­glie, più dia­lo­go e meno mostri. Si mira a live inten­si, che rispec­chi­no le aspi­ra­zio­ni e la voglia di con­di­vi­de­re un’esperienza dei giocatori».

Un live è uno sfor­zo crea­ti­vo enor­me, in cui inte­ri vil­lag­gi ven­go­no ricrea­ti nei boschi e fiu­mi d’inchiostro scor­ro­no per aggiun­ge­re ele­men­ti che pos­so­no miglio­ra­re l’intepretazione dei pro­ta­go­ni­sti. Simo­ne Masa­la lo con­fer­ma: «Ormai orga­niz­zia­mo appun­ta­men­ti in con­cer­to con uni­ver­si­tà, comu­ni, pro­vin­cie: sono even­ti anche didat­ti­ci, in cui si è a con­tat­to con la natu­ra e si instau­ra­no rap­por­ti per­so­na­li frut­tuo­si. Un pò come tra i boy scout, ma in più offria­mo un aspet­to tea­tra­le che è uni­co dei LARP». GRVK sta labo­rio­sa­men­te tes­sen­do rap­por­ti con varie asso­cia­zio­ni euro­pee per far espan­de­re oltral­pe la sua atti­vi­tà. For­se, sul filo di una spa­da e tra le paro­le di un incan­te­si­mo, si for­ge­ran­no i lega­mi che raf­for­ze­ran­no un’Europa che non sia uni­ta sem­pli­ce­men­te dal­le ban­che, ma anche dal­la creatività.