11
Mag
2013

Apre l'HEISENB3RG STUDIO

 

 

Oggi apre HEISENB3RG STUDIO, uno sto­re in cui rac­co­glie­rò e met­te­rò a dispo­si­zio­ne per l'acquisto tut­ti i miei libri, fumet­ti, tra­du­zio­ni et cete­ra, pub­bli­ca­ti con i più sva­ria­ti edi­to­ri, in for­ma­to eBook. Il che signi­fi­ca EPUB e MOBI. Per ora sono pre­sen­ti sol­tan­to sei ope­re, ma aggiun­ge­rò gli "arre­tra­ti" (ad es., i fumet­ti scrit­ti da me) o i roman­zi di pros­si­ma pub­bli­ca­zio­ne appe­na possibile.
Se vole­te esse­re infor­ma­ti sul­le pros­si­me usci­te, ho aggiun­to un box per iscri­ver­si alla mai­ling list nel­la home­pa­ge. Tut­to ciò che appa­re su HEISENB3RG STUDIO, sal­vo con­di­zio­ni di for­za mag­gio­re, sarà pub­bli­ca­to sot­to Crea­ti­ve Com­mons, per cui lo potre­te pre­sta­re, far gira­re, lan­cia­re dal­la fine­stra, stam­par­lo e rica­var­ci un ori­ga­mi, man­giar­lo o far­ci ciò che più preferite.
Ahoy!
25
Feb
2013

Dichiarazione di voto

Dichia­ra­zio­ne di voto, W. S. Bur­rou­ghs, The Western Lands:

Guar­da le loro Ter­re Occi­den­ta­li. Che aspet­to han­no? Case e giar­di­ni di un ric­co. E' que­sto tut­to ciò che gli Dei han­no da offri­re? Beh, se è così, è ora che giun­ga­no nuo­vi Dei. Dei che non offra­no simi­li squal­li­de maz­zet­te. Anche solo pen­sar­lo è peri­co­lo­so. E' mol­to peri­co­lo­so vive­re, ami­co mio, e pochi soprav­vi­vo­no alla vita. Non si soprav­vi­ve evi­tan­do il peri­co­lo, spe­cie quan­do abbia­mo un inte­ro uni­ver­so da con­qui­sta­re e nul­la da per­de­re. Abbia­mo già per­so ogni cosa. Dopo aver cono­sciu­to quel che abbia­mo cono­sciu­to, non può esi­ste­re il per­do­no. Ricor­da, per loro noi sia­mo un incu­bo. Puoi fidar­ti del­le offer­te di pace, dei trat­ta­ti ed i con­cor­da­ti pro­po­sti da un avver­sa­rio che ti ritie­ne immer­so nel­le tene­bre? Ovvia­men­te no.

Pos­sia­mo crea­re le nostre Ter­re Occidentali.

Sap­pia­mo che le Ter­re Occi­den­ta­li sono mate­ria­liz­za­te dal san­gue e l'energia dei fel­la­heen, suc­chia­to da mum­mie vam­pi­re, pro­prio come si suc­chia l'acqua per crea­re un'oasi. Un'oasi di que­sto tipo dura fin­tan­to che dura l'acqua e la tec­no­lo­gia per soste­ne­re il suo dirot­ta­men­to. Comun­que, un'oasi che sia auto­suf­fi­cien­te, ricrea­ta dai pro­pri abi­tan­ti, non neces­si­ta del­la suc­ci­ta­ta ali­men­ta­zio­ne vampirica.

Pos­sia­mo crea­re la ter­ra dei nostri sogni.

4
Gen
2013

Apophysis

Apophysis-130104-4
(Yog Sothoth che si accop­pia con il nostro uni­ver­so)
L'immagine è rea­liz­za­ta con Apo­phy­sis, una feno­me­na­le appli­ca­zio­ne di gra­fi­ca frattale.
23
Dic
2012

Lovecraft Zero — Vol. 5 — Il Rito

Rie­di­to da Edi­zio­ni di Kar­ta, è usci­to il quin­to eBook del­la serie Love­craft Zero: Il Rito.
Scrit­to da H.P. Love­craft e tra­dot­to da Mas­si­mo Spi­ga, è acqui­sta­bi­le e leg­gi­bi­le da chiun­que abbia un let­to­re eBook o un tablet. Cthu­lhu f'taghn!

Il Rito (tito­lo ori­gi­na­le: The Festi­val) è uno dei pri­mi rac­con­ti del­la saga de I Miti di Cthu­lhu. E' anche la sto­ria in cui vie­ne intro­dot­ta la leg­gen­da­ria cit­tà di King­sport, cru­cia­le nel­la geo­gra­fia imma­gi­na­ria love­craf­tia­na. Il suo sti­le ele­va­to lo por­ta qua­si al ran­go di poe­ma in pro­sa, pur pre­ser­van­do l'architettura goti­ca tipi­ca di tut­ti i suoi rac­con­ti (o, alme­no, mol­ti di quel­li pre­ce­den­ti al 1926).

La col­la­na
Love­craft Zero inten­de ripro­por­re i rac­con­ti bre­vi, le let­te­re e gli altri testi di Howard Phil­lips Love­craft in for­ma­to digi­ta­le ed in ita­lia­no. Soprat­tut­to, la novi­tà di Love­craft Zero è la tra­du­zio­ne: è con­tem­po­ra­nea e dina­mi­ca, pri­va del­la pom­po­si­tà otto­cen­te­sca che carat­te­riz­za lo sti­le del Soli­ta­rio di Pro­vi­den­ce. Lun­gi dall'essere una "vio­la­zio­ne" degli scrit­ti love­craf­tia­ni, que­sta col­la­na è un atto d'amore nei con­fron­ti del genio di que­sto autore.
Sinos­si
Gui­da­to dagli scrit­ti dei suoi ante­na­ti, un uomo giun­ge nel­la tetra cit­ta­di­na di King­sport. Il suo obiet­ti­vo è quel­lo di par­te­ci­pa­re all’ancestrale rito di Yule­ti­de, un’antica tra­di­zio­ne di fami­glia. Seb­be­ne Yule­ti­de non sia altro che la cele­bra­zio­ne paga­na del­la pri­ma­ve­ra ven­tu­ra, lo sfor­tu­na­to pro­ta­go­ni­sta sco­pri­rà che i suoi avi si ingi­noc­chia­va­no a ben altri Dei.

Acqui­sta Il Rito su Lovecraftzero.it

oppu­re

Acqui­sta Il Rito su Ama­zon
(Coming soon!)

Ante­pri­ma

Ecco l'incipit di Il Rito: 
Ero lon­ta­no da casa, per­so nel fasci­no dell’oceano orien­ta­le. Lo sen­ti­vo fran­ger­si sugli sco­gli, men­tre il Sole tra­mon­ta­va all’orizzonte. La mia desti­na­zio­ne si tro­va­va poco oltre la col­li­na, dove i sali­ci ritor­ti ondeg­gia­va­no sot­to un cie­lo ter­so, illu­mi­na­to dal­le pri­me luci del­la sera. Cam­mi­na­vo per una stra­da coper­ta di neve fre­sca. Si iner­pi­ca­va, soli­ta­ria, nel­la stes­sa dire­zio­ne in cui vede­vo Alde­ba­ran scin­til­la­re tra le cime degli albe­ri, ver­so quell’antica cit­tà che non ave­vo mai visi­ta­to, se non in sogno. Ero sta­to spin­to a rag­giun­ger­la dai miei antenati. 
Era Yule­ti­de, anche se gli uma­ni chia­ma­no “Nata­le” que­sta ricor­ren­za, pur sapen­do in cuor loro che è più anti­ca di Betlem­me e Babi­lo­nia, di Men­fi e del­lo stes­so gene­re uma­no. Era Yule­ti­de, ed io ero infi­ne giun­to all’antico bor­go di mare in cui la mia gen­te, in tem­pi remo­ti, ave­va abi­ta­to e cele­bra­to il rito, quan­do esso era anco­ra proi­bi­to. Ave­va­no impo­sto ai loro figli di cele­bra­re la ceri­mo­nia una vol­ta per ogni seco­lo, cosic­ché la memo­ria dei segre­ti pri­mi­ge­ni non andas­se per­du­ta. La mia stir­pe era anti­ca. Lo era già tre­cen­to anni fa, quan­do que­ste ter­re furo­no colo­niz­za­te. Appar­te­ne­vo ad una biz­zar­ra genìa, scu­ra e fur­ti­va, la cui ori­gi­ne affon­da nei pia­ce­ri dell’oppio e nei giar­di­ni d’orchidee che cre­sco­no nel meri­dio­ne. Pri­ma di par­la­re la lin­gua dei pesca­to­ri dagli occhi azzur­ri, ne par­la­va­mo un’altra. Ora la mia stir­pe è spar­sa per il mon­do: ciò che ci acco­mu­na sono i riti miste­ri­ci. E nes­sun viven­te potrà mai com­pren­der­li. Quel­la not­te, fui l’unico a rag­giun­ge­re la decre­pi­ta cit­tà di pesca­to­ri. Lo pre­scri­ve­va la leg­gen­da. Solo i pove­ri ed i soli­ta­ri la ricordano. 
King­sport, diste­sa nel gela­to imbru­ni­re, emer­se dal fian­co del­la col­li­na. Coper­ta di neve, la cit­ta­di­na era ric­ca di anti­chi cam­pa­ni­li e segna­ven­to, comi­gno­li e tet­ti di legno, moli e pon­ti­cel­li, sali­ci e cimi­te­ri, ster­mi­na­ti budel­li di vico­li stret­ti, ripi­di, tor­tuo­si. Al cen­tro del bor­go c’era una piaz­za, inco­ro­na­ta da una chie­sa, che il tem­po non osa scal­fi­re. Labi­rin­ti scon­fi­na­ti di case colo­nia­li, costrui­te l’una sull’altra, era­no rivol­ti in ogni dire­zio­ne e ammuc­chia­ti su più pia­ni: sem­bra­va­no le disor­di­na­te costru­zio­ni di un bam­bi­no. L’antichità vol­teg­gia­va con ali gri­gie sui sot­to­tet­ti e le man­sar­de sbian­ca­te dall’inverno. Unen­do­si ad Orio­ne e le stel­le anti­che, le pic­co­le fine­stre si accen­de­va­no di luce nel fred­do cre­pu­sco­lo, una ad una. Il mare fla­gel­la­va i moli mar­ce­scen­ti. Era lo stes­so mare miste­rio­so, imme­mo­re, da cui la mia gen­te era giun­ta in un lon­ta­nis­si­mo passato.

23
Dic
2012

Un sognatore ed un visionario


Come ini­zia­ti­va paral­le­la alla col­la­na di eBook Love­craft Zero (edi­to da Edi­zio­ni di Kar­ta), ho dato il via ad una serie di post, pub­bli­ca­ti sul­la home­pa­ge del­la col­la­na che rico­strui­ran­no la vita del Soli­ta­rio di Pro­vi­den­ce attra­ver­so le sue let­te­re ed i suoi scrit­ti. Dopo aver pas­sa­to in ras­se­gna la sua vita, in due-tre mesi di post quo­ti­dia­ni, si pas­se­rà alla sua filo­so­fia, este­ti­ca e cri­ti­ca letteraria.
Sarà sfri­go­lan­te.
1
Dic
2012

Lovecraft Zero — Vol. 4 — Altrove

Rie­di­to da Edi­zio­ni di Kar­ta, è usci­to il quar­to eBook del­la serie Love­craft Zero: Altro­ve.
Scrit­to da H.P. Love­craft e tra­dot­to da Mas­si­mo Spi­ga, è acqui­sta­bi­le e leg­gi­bi­le da chiun­que abbia un let­to­re eBook o un tablet. Cthu­lhu f'taghn!

La col­la­na
Love­craft Zero inten­de ripro­por­re i rac­con­ti bre­vi, le let­te­re e gli altri testi di Howard Phil­lips Love­craft in for­ma­to digi­ta­le ed in ita­lia­no. Soprat­tut­to, la novi­tà di Love­craft Zero è la tra­du­zio­ne: è con­tem­po­ra­nea e dina­mi­ca, pri­va del­la pom­po­si­tà otto­cen­te­sca che carat­te­riz­za lo sti­le del Soli­ta­rio di Pro­vi­den­ce. Lun­gi dall'essere una "vio­la­zio­ne" degli scrit­ti love­craf­tia­ni, que­sta col­la­na è un atto d'amore nei con­fron­ti del genio di que­sto auto­re.
Visi­ta la home­pa­ge di Love­craft Zero a que­sto link.

Il quar­to volu­me con­tie­ne il rac­con­to bre­ve Altro­ve (tito­lo ori­gi­na­le: From Beyond) scrit­to nel 1920 e pub­bli­ca­to nel 1936 sul­la rivi­sta The Fan­ta­sy Fan.

Sinos­si
Gra­zie alla sua ulti­ma inven­zio­ne, lo scien­zia­to Cra­w­ford Til­lin­gha­st rie­sce a risve­glia­re orga­ni sen­so­ria­li dor­mien­ti nel cor­po del nar­ra­to­re, per­met­ten­do­gli di per­ce­pi­re il nostro mon­do per come è vera­men­te, oltre il velo che la mise­ri­cor­dio­sa Natu­ra ha posto sul­le nostre per­ce­zio­ni. Una real­tà abi­ta­ta da crea­tu­re incon­ce­pi­bi­li che, non viste, vivo­no ad un sof­fio di distan­za da ognu­no di noi.

Ante­pri­ma

Ecco l'incipit di Altrove: 
Il mio ami­co Cra­w­ford Til­lin­gha­st era cam­bia­to. In modo tre­men­do, inimmaginabile. 
Non lo vede­vo da due mesi e mez­zo; l’ultima vol­ta che lo incon­trai, mi rive­lò qua­le fos­se l’obiettivo del­le sue ricer­che di fisi­ca e meta­fi­si­ca. Davan­ti alla mia incre­du­li­tà e, a dire il vero, la mia pau­ra, Til­lin­gha­st rea­gì con uno scop­pio d’ira che rasen­ta­va il fana­ti­smo. Poi mi cac­ciò di casa. 
In segui­to, mi dis­se­ro che si era chiu­so nel suo atti­co con quel­la dan­na­ta mac­chi­na elet­tri­ca e con essa pas­sa­va le set­ti­ma­ne. Man­gia­va poco. Ave­va addi­rit­tu­ra proi­bi­to ai dome­sti­ci di entra­re nel­la stan­za, ormai tra­sfor­ma­ta in labo­ra­to­rio. Non avrei mai imma­gi­na­to che una reclu­sio­ne di appe­na die­ci set­ti­ma­ne potes­se sfi­gu­ra­re a tal pun­to un esse­re umano. 
E’ impres­sio­nan­te vede­re un uomo robu­sto sma­gri­re all’improvviso. Ora la sua pel­le era caden­te e tin­ta di gial­lo­gno­lo o gri­gio. Gli occhi era­no inca­va­ti, bor­da­ti di nero, acce­si da uno scin­til­lio inNa­tu­ra­le. La fron­te, coper­ta di vene e rughe. Le mani, tre­man­ti e ner­vo­se. A que­sto si aggiun­ge­va una disgu­sto­sa tra­scu­ra­tez­za, un abbi­glia­men­to arraf­faz­zo­na­to, i capel­li arruf­fa­ti che, pre­co­ce­men­te, ini­zia­va­no a sbian­ca­re. La sua fac­cia, un tem­po liscia e rasa­ta, era domi­na­ta da una bar­ba sel­vag­gia e bian­ca. Nel com­ples­so, tro­vai scon­vol­gen­te il suo cambiamento. 
E’ in que­ste con­di­zio­ni che mi si parò davan­ti quel­la not­te. Mi ave­va invi­ta­to a casa sua con un mes­sag­gio per mol­ti ver­si deli­ran­te. Il suo silen­zio, dura­to set­ti­ma­ne, si era con­clu­so. Quel­lo spet­tro tre­man­te, can­de­la alla mano, mi accol­se oltre la soglia del suo domi­ci­lio, die­tro Bene­vo­lent Street. Con­ti­nua­va a guar­dar­si alle spal­le, fur­ti­vo. Dava l’impressione di aver pau­ra che in quel­la casa decre­pi­ta e soli­ta­ria si anni­das­se qual­co­sa. Qual­co­sa che io non riu­sci­vo a percepire.
15
Nov
2012

Artwork per DOMANI

Domani - Poster

Coper­ti­na prov­vi­so­ria per DOMANI, il mio ulti­mo roman­zo. E' prov­vi­so­ria per­ché, quan­do il libro sarà edi­to, ne ver­rà rea­liz­za­ta una nuo­va da un gra­fi­co vero e pro­prio. Ho volu­to con­di­vi­de­re comun­que que­sta, che può esse­re inter­pre­ta­ta come con­cept art del libro.