Come e quando nasce Nyx?
MS: E’ una domanda rivolta alla persona sbagliata. Io sono stato contattato dal mio agente quando il progetto era già in divenire. Mi ha impartito di scrivere una storia breve incentrata sul concetto di “notte”, senza aggiungere altri dettagli. L’ho ideata, scritta e consegnata in una settimana. Si intitola Notte dell’Avvenire. Solo a pubblicazione avvenuta, ho potuto apprezzare l’ampiezza del progetto.
Mi parli del suo racconto della notte; lo dedica a qualcuno in particolare? Tramite quale aspetto intende far riflettere il lettore?
MS: Notte dell’Avvenire si basa sulla vita della cosmonauta russa Valentina Tereshkova, anche se la sua vita è stata rimodellata in vari punti e fusa con quelle di altri cosmonauti. Tutti gli eventi in essa raccontati sono realmente accaduti. Il racconto è per loro, gli eroi che hanno messo in pericolo o sacrificato la loro vita per esplorare il Grande ed Oscuro Lassù. Lo sviluppo dell’astronautica, dalle sue origini alla contemporaneità, ha una storia che mozza il fiato. E’ la dimostrazione di come il fanatismo privato di visionari, spiantati ed emarginati sparsi per il mondo, possa far progredire l’umanità tutta e cambiare la nostra concezione del possibile. Basti riflettere sul come la prima frangia di dilettanti e sostenitori dell’astronautica, negli anni ‘20 del Novecento, avesse come suo testo sacro “Dalla Terra alla Luna” di Jules Verne. Io ho deciso di raccontare un dettaglio di questa grande epopea tra i tanti possibili, applicando uno sguardo obliquo alla tematica in modo da evitarne i lati più retorici o propagandistici (“E’ un piccolo passo per l’uomo…” etc).
Nyx, secondo la mitologia greca, era la personificazione della notte terrestre e sorella di colui che rappresentava la notte del mondo infernale, che in questo caso intendiamo nel senso figurato del termine: il cielo che ogni notte ci sovrasta si chiama Nyx o Erebo? Quale dei due cieli predomina il suo racconto?
MS: Nel mio racconto, Erebo trionfa. Si parla della disgregazione di un mondo, quello sovietico, del crollo di un utopia, quella astronautica, e delle ripercussioni di questi eventi su una donna fragile come noi tutti. Tutto ciò è intrinsecamente infernale a livello dell’immaginazione, sia per il pericolo a cui allude che per l’ansia e l’eccitazione da esso prodotte. Ciononostante, sappiamo che dall’Inferno si esce per riveder le stelle, no? Viviamo in un mondo strano ed interessante e dobbiamo fare il possibile perché lo diventi sempre di più.
Ultimo brano, nonché epilogo, dell'album IT IS THE VOID. È stato uno straordinario viaggio.
Nono e penultimo brano di IT IS THE VOID, una esplorazione oceanica.